TURISMO – Ripartiamo da noi, ma non solo

Da quando abbiamo iniziato a fare i conti con il Covid-19 e da quando abbiamo costituito ALEA, voce unica e forte del comparto extralberghiero della Città di Lecce, la parola d’ordine per noi è opportunità.

Perché opportunità? Se da un lato accusiamo il colpo, dall’altro abbiamo davanti a noi uno pseudo anno zero, lo comprendiamo bene dalle indagini di mercato e grazie agli esperti di turismo che analizzano il settore periodicamente.

Questi ultimi ci dicono che i viaggiatori, soprattutto quelli esteri, saranno sempre più attenti e consapevoli, motivo per cui la scelta della destinazione e di tutto ciò che costituisce il loro primo, futuro viaggio post-covid, sarà una scelta ponderata, attenta e soprattutto improntata alla qualità del viaggio stesso.

Per ricerca della qualità non si intende una maggiore intenzione di spesa bensì massimizzare il rapporto tra spesa e qualità di prodotti e servizi di cui fruirà durante il viaggio, questo l’obiettivo del viaggiatore del 2021.

Basilica di Santa Croce a Lecce, icona del Barocco Leccese.

Soffermandoci su questo ultimo concetto, non stupisce che oggi più di ieri, il processo di crescita di una destinazione dipende dall’operato di due attori principali: il privato ed il pubblico.

Nel primo caso, sembrerebbe essersi materializzata una lenta ma costante consapevolezza da parte degli hosts di doversi vocare alla cura e all’attenzione totale verso il viaggiatore, abbandonando la antica pratica di ribassare la tariffa , preferendo un approccio che tenda a migliorare la propria proposta ricettiva.

L’ospitalità non deve essere un mero ambito di investimento, bensì una forte vocazione.

Nel caso del pubblico, quindi da parte delle amministrazioni locali e regionali, sembrerebbe non esserci ancora la forte e definitiva volontà di investire nel turismo.

A tal proposito, le lacune da colmare sono tante e benché nessun amministratore disponga di una bacchetta magica, l’impressione è che non ci sia grande impegno nel migliorare i servizi per il turista, la collaborazione con le realtà private dedite al turismo, né tantomeno il controllo dell’abusivismo degli affitti turistici.

La Regione Puglia, negli ultimi anni, grazie al gran lavoro dell’uscente Assessore Loredana Capone, ha sicuramente cambiato marcia, puntando sul marketing territoriale, sulla valorizzazione delle eccellenze regionali e sul CIS (Codice identificativo Struttura); quest’ultimo sta progressivamente mettendo in luce le strutture regolari e puntando l’attenzione sugli evasori.

Fonte immagine: hellobeach.it

Nel caso specifico della Città di Lecce e precisamente per ciò che riguarda l’approccio dell’amministrazione comunale nei confronti del turismo, l’evidenza non lascia ben sperare.

Al netto di due fattori innegabili come la pandemia, e localmente, la manovra in atto utile al riequilibrio delle casse comunali, quello che preoccupa maggiormente è l’assoluto silenzio sul tema, la mancanza di idee per poter accendere l’attenzione dei viaggiatori sulla città barocca, o ancora la non tracciabilità della spesa degli introiti della tassa di soggiorno per finalità utili al turismo, come imporrebbe l’apposito decreto legge
DL 14.03.2011 n 23 – art 4.

La percezione è quella di una mancanza di interesse nei confronti di un settore economico, trainante, che impatta su di un indotto ampio e variegato, sia privato che pubblico.

Una volontà è che ci sia presto un confronto fra addetti ai lavori e amministrazione attraverso un tavolo permanente dedicato alle problematiche del turismo post covid, una speranza è che ci sia ascolto da parte di Comune e Regione ai suggerimenti e necessità del comparto extralberghiero, e un augurio è che si coordini e si programmi presto una concreta ripresa.

Non perdiamo questa opportunità, un augurio di buon lavoro a tutti noi.

Autori: Andrea D.C. – Geltrude G.

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